“Quando ero piccola, io e mia madre abbiamo dovuto cavarcela da sole. Mio padre se n’è andato di casa quando avevo 9 anni, e da quel momento siamo rimaste solo io e lei. Non abbiamo mai avuto una vita facile, ma ci siamo sempre arrangiate, cercando di farcela con quello che avevamo.
Poi, per un periodo, le cose sembravano essersi sistemate. Quando avevo circa 18 anni si è messa con Gianni, un uomo buono e gentile, che le voleva davvero bene. Con lui era serena: niente drammi, niente caos. Un piccolo miracolo.
Ma mia madre non ha mai amato la tranquillità. “Troppo noiosa”, diceva. Così, un giorno, ha deciso di lasciarlo. “Mi sento bloccata”, mi aveva detto. “Ho bisogno di respirare, di vivere qualcosa di più forte.”
Da sola però ha avuto più difficoltà a pagarsi il mutuo e le spese. Io per fortuna lavoro, e quando posso l’ho sempre aiutata, per quanto potevo.
Però la sua vita è diventata molto… complicata. E di riflesso, anche la mia.
Ora, ogni tanto, torna a cercarmi per raccontarmi delle sue nuove “avventure” o chiedermi piccoli favori.
E di solito ci passo sopra, cerco di non farci troppo caso.
Ma questa volta no. Questa volta, è stato troppo.”




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