“Mi sono trasferito in un’altra città per lavoro, un paio di anni fa. Ho dovuto ricostruirmi una vita, perché qui dove sto ora non conoscevo nessuno, ma proprio nessuno. Ho avuto la fortuna di avere una vicina di casa grandiosa: si fa chiamare nonnina, ed è fantastica in cucina. Mi ha aiutato a suo modo ad ambientarmi, mi ha coccolato e voluto bene come un figlio, forse quello che ha perso tanto tempo fa, povera donna. Dopo un po’ le cose sono andate decisamente meglio, e mi sono fatto un bel giro di amici. Una sera mi ero fatto trascinare in discoteca da loro, non mi piace molto l’ambiente ma non posso essere sempre il rompiballe di turno. Mi ricordo bene quella sera… ero davvero scocciato. Perché mi ero fatto convincere? Una volta entrato, mi sono fiondato subito al banco, avevo bisogno di bere qualcosa. Poi la noto: una ragazza bellissima. Aveva un vestito blu notte, e si sentiva evidentemente a disagio quanto me. Era seduta su un divanetto mentre le sue amiche ballavano. La osservai per un po’, senza farmi notare, si torceva le mani e si attorcigliava i capelli, per scacciare chissà quale pensiero. Speravo che non si accorgesse che la stavo guardando… e invece se ne accorse eccome. Ma con sorpresa notai che stava ricambiando il mio sguardo. Ma sì, mi dico, tentar non nuoce. Faccio per avvicinarmi, animato da uno strano coraggio che non avevo mai avuto, mi sforzo di sfoderare un sorriso seducente, o perlomeno non troppo da sfigato, e con fare plateale… le verso il drink addosso. “Figuremme” direte voi, e avete ragione. Eppure così è iniziata la nostra storia…  solo che adesso mi trovo in crisi.  Stasera volevo starmene a casa, ma poi un amico mi ha chiesto di raggiungerlo. Io sono uscito, e così l’ho beccata a dirmi una bugia. E non so se voglio sapere la verità…”

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