“Un mese. Un mese di convivenza. 30 giorni mi sono bastati per impazzire.
Lo so che state pensando, “Ma un mese è poco, prima di trarre le conclusioni provaci ancora!” o come hanno detto i miei: “Hai avuto poca pazienza… dai fai da bravo e perdonala.”
Ma a questo punto sono giunto ad una conclusione, semplice, chiara.
Io e Carola non credo che siamo fatti per stare insieme. È semplicemente questo.
Eppure, quando uscivamo solo per il fine settimana, non era così.
Sembrava una ragazza normale: carina, educata, gentile… io mi ero davvero preso di lei, tanto che siamo andati avanti ad uscire per cinque mesi.
Poi però ha insistito per venire a stare da me. Perché abitavamo distanti, perché così vedersi sarebbe stato più facile, perché le piaceva l’idea di dormire accanto a me, e farmi trovare una bella tazza di caffè fumante al mio risveglio…
Oh, io sto caffè fatto da lei non l’ho mai bevuto. Né al risveglio, e nemmeno già sveglio.
E poi tante altre cose… sta ragazza non sa fare una lavatrice. Glielo insegno, ho pensato. Ma lei mi ha risposto candida: “Ma no amore, ci sei tu per queste cose, a me mi si rovinano le unghie!”
Ed era così per tutto. Per un po’ ho avuto pazienza, colpa dei genitori che l’han viziata, mi son detto. Dalle tempo, pensavo. Però ad una certa la pazienza finisce.
E mica c’ho scritto giocondo in fronte.”
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