“Salve a tutti, vorrei potervi dire che questa conversazione non è mai avvenuta, o tantomeno la situazione che l’ha scatenata non è mai successa, vorrei davvero, ma purtroppo non è così. Purtroppo ho un migliore amico che conosco più che bene e che so essere un vero e proprio disagio in determinati contesti.
E pur sapendolo mi sono lasciato convincere e l’ho invitato a cena fuori. Ma aspettate che riparto dal principio. Io mi chiamo Pasquale, ho 26 anni e il mio migliore amico, più grande di me di 2 anni, si chiama Nicola. Lavoriamo entrambi, ma in settori diversi, non voglio dirvi in quali, e io e lui ci punzecchiamo sempre affettuosamente sui nostri lavori, sul fatto che lui guadagni molto più di me e che lavora da più tempo di me.
Lui però ha una problematica particolare, che non vi dico perché lo scoprirete leggendo, ma io riesco a gestirlo sempre piuttosto bene, più che altro lasciandolo fare e fregandomene. Ma stavolta non è stato possibile fregarmene e lasciare correre. Infatti tutto ruota al fatto che mio padre ha voluto offrirgli una cena, ma a fine serata la situazione è degenerata.”
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