“Io e mia sorella Francesca siamo sempre state molto diverse. Lei è quella più brillante, più espansiva, quella che riesce sempre a farsi voler bene da tutti, soprattutto da mamma e papà. Io invece… diciamo che sono sempre stata più autonoma, più silenziosa. Non mi è mai piaciuto sgomitare per avere attenzioni.
Però, da quando ho avuto Giada, la mia bambina, ho pensato che forse le cose sarebbero cambiate. Che magari anche loro avrebbero cominciato a vedere quanto impegno ci sto mettendo, quanto sto cercando di essere una madre presente e attenta, pur senza fare troppo rumore.
Negli ultimi mesi, Giada era emozionatissima per la sua comunione. Abbiamo scelto insieme il vestito, le scarpette, i confetti. Mamma ci ha accompagnate, l’ho vista commuoversi, le ho sentito dire: “Sembrate due principesse.”
E per un attimo ho creduto che ci fosse davvero. Che avesse capito. Che per una volta avrebbe messo me e mia figlia al centro.
Poi è arrivato quel messaggio. E lì… lì ho capito che certe cose non cambiano mai. Ci sono famiglie in cui non conta quanto dai, ma solo da chi vieni.
E noi, evidentemente, non siamo mai state le “preferite”.”




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