“Mi chiamo Rachele e sento di essere una donna “difettosa”…
Ho 33 anni, sposata, ho un lavoro, una casa, eppure c’è una cosa che manca.. Lo sanno molte donne che sono nella mia situazione. Quel senso di vuoto, di inadeguatezza, lo sapete già cosa si prova.. La cosa difficile è conviverci, ma ancor di più quando ti arrivano notizie da chi è a te più vicino: un’amica, una sorella, una cugina… Tutte mamme. Tranne te.
La mia non è invidia, è stanchezza. È convivere con un desiderio che non si realizza, e il problema non è la gravidanza delle altre, ma tutto quello che viene dopo. Le frasi dette senza pensarci, i consigli non richiesti, la mancanza di empatia e tatto…
Mi sto dilungando..
Questa è una chat come tante che ho avuto con Elisa, una mia amica di vecchia data, prossima ad avere il terzo figlio. È una chat strana, iniziata con una buona notizia e finita con un peso infinito sul cuore. Perché quando non riesci ad avere figli il dolore lo conosci già; quello che non impari mai, almeno io, è come difenderti da chi ti fa sentire responsabile di una mancanza che non hai scelto…”
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