“Ciao a tutti mi chiamo Simona e voglio condividere con voi ciò che sto vivendo in questo periodo. Sono sempre stata una grande lavoratrice, e da diciassette anni lavoro per un’azienda per cui ho dato tutto quello che potevo, fisicamente e anche emotivamente. Ho Cercato di fare al meglio il mio dovere ma non solo, sono andata oltre e mi sono presa a cuore gli affari dell’azienda come se fosse mia. Ho molta confidenza con il mio titolare, Enrico, che ha sempre fatto affidamento su di me per molte questioni importanti. Avete presente il classico capo che non vive per nient’altro se non per la sua creatura, cioè l’azienda? Quello che usa la retorica del “siamo come una famiglia? Ecco. Proprio sulla questione famiglia (quella vera, intendo), molte aziende sembrano avere le idee mooolto confuse! Enrico, per esempio, era il classico “padre assente”, se dobbiamo pensare alla metafora della famiglia, ma pretendeva che fosse tutto in ordine anche mentre navigavamo a vista a causa di molteplici crisi che abbiamo vissuto. Ho sempre rimandato la questione figli per paura di non poter essere poi presente al cento per cento a lavoro. Ma arrivata alla soglia dei quaranta ho deciso che era il momento per creare una famiglia mia. Da quando ho detto al capo di essere incinta però le cose sono cambiate…”
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