“Sono Giulia e vi scrivo per condividere con voi una storia che mi ha lasciato il cuore un po’ pesante… Sei mesi fa io e la mia famiglia abbiamo perso la nostra amata gatta, Vaniglia, dopo 13 anni di amore incondizionato. Era parte della nostra vita, una presenza costante e affettuosa, e la sua mancanza si fa sentire ogni giorno. Mentre ero in vacanza con il mio ragazzo, Valerio, ho trovato un gatto dolcissimo, con una storia terribile alle spalle e bisognoso di una casa definitiva. Piena di speranze, ne ho parlato con i miei genitori. La loro risposta, però, è stata un secco “no”. La motivazione? Secondo loro, il gatto è “troppo brutto”. Sono rimasta sconvolta e veramente delusa da questa reazione… Un animale non è un oggetto, ma un compagno di vita, capace di dare e ricevere amore in maniera unica. Fortunatamente, c’è una piccola luce in questa situazione. Il mio fidanzato, Valerio, che è un angelo, ha deciso di adottare il micio! Tra poco andremo a vivere insieme, e finalmente potrò dare a Ermes (l’ho chiamato così) l’affetto e le cure che merita. Condivido questa storia con voi perché credo che possa far riflettere su quanto sia importante guardare oltre l’aspetto esteriore, soprattutto quando si parla di animali in difficoltà. Un animale non è “brutto” o “bello”: è un’anima che cerca amore e una famiglia. E penso che il modo migliore per rendere onore a Vaniglia e ringraziarla degli anni trascorsi insieme, sia proprio aiutare un altro micio con tutto l’affetto e l’accudimento possibile.”

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