“Mia moglie se ne va a lavorare in un coworking. E se vi pare una cosa normale leggete prima questa chat. Tutta. Dall’inizio alla fine. Soffermatevi su ogni singola frase. Analizzate il tutto. E poi vediamo se avete ancora il coraggio di dire che è normale.  Ora se permettete vi spiego un paio di cose preliminari. Io sono Gianmarco, anzi scusate se non ho salutato, ma sono indispettito per la cosa. Non arrabbiato, che a quanto pare ho promesso di non farlo (non ho promesso niente!!!). comunque Alice è mia moglie, siamo sposati da un annetto e stiamo pagando il mutuo di casa. Casa in cui lei ha uno studio fatto apposta perché lavora da casa, col computer. In smart working come si dice adesso. Bellissimo, magari potessi farlo io. Zero spese, zero sbattimenti, massima comodità. Invece lei ha deciso di andare in un coworking! E senza dirmelo! Dall’altre parte della città! A spendere soldi e prendere multe! Ma che hanno in testa queste persone che pagano per andare in una specie di ufficio?”

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