“Mi chiamo Cristiana. Ho litigato con mia mamma per un prestito. Mia mamma fa la catechista ed è una persona molto religiosa. Lo potete capire dal nome che ho. Lei è una persona molto fiera della sua fede. Ha dedicato la sua vita all’insegnamento, alla chiesa e all’educazione. 

Mio padre è morto anni fa. Quindi siamo solo io e lei. I soldi non le mancano perché ha la sua pensione più quella di reversibilità di papà. Ha un bruttissimo rapporto col denaro, come se avesse paura di spenderlo, di rimanere povera, senza sostentamento. Ma non solo questo: vede il denaro come un grande corruttore di anime.

Io le ho chiesto dei soldi che mi servono per un mio progetto di vita, che lei reputa peccato. Io ho un lavoro fisso da poco e guadagno i miei soldi, anche se non sono tantissimi. Però ho diverse spese. Primo tra tutti l’incubo delle tasse dell’anno prossimo. Una parte dei soldi che ho sul conto se ne andranno in tasse. Non so di preciso quanto. Inoltre ho comprato da poco una macchina a rate e devo pagarle. Vorrei anche fare un intervento ai denti. Insomma le spese non mancano.

Ma adesso devo affrontare una spesa extra, che poi non avrò più assolutamente. Così ho chiesto dei soldi a mamma e mi sono dovuta scontrare con lei. Ecco cosa ci siamo dette.”

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