“Io pensavo di essere un risparmiatore, una persona che dà il giusto valore al denaro e che si impegna per non sperperarlo, ma dopo che sono stato a pranzo con un mio amico, Michele, mi sono ricreduto, ovviamente in peggio. Sono rimasto infatti allibito dal suo comportamento che non saprei come definire se non ai limiti di una patologia grave. Non voglio parlare male di lui, perché è un ragazzo in gamba, intelligente e con tante qualità, ma dopo la vicenda che ci ha coinvolti pochi giorni fa, mi sono cadute le braccia, per usare un eufemismo. Siamo andati a pranzo in questa osteria romana (mi piace assaggiare piatti della tradizione quando posso), abbiamo mangiato bene e speso il giusto. Quando siamo lì, e sono certo che sia successo ma magari ho capito male, mi dice che paga lui e io accetto. Però ammetto che forse ho davvero capito male e li aveva solo anticipati. Dopo un po’ ci sentiamo e comincia a farmi di quelle uscite fuori da ogni logica. Io non ho mai conosciuto una persona così da questo punto di vista. Cosa avrei dovuto fare?”

 

 

 

 

 

 

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