“Ogni anno mi dicevo che non importava.
Che a lui non venivano bene le sorprese, che non era il tipo da festeggiamenti. Che le attenzioni vere, alla fine, si misurano nella quotidianità.
Poi però ogni anno finivo a giustificare qualcosa. Un regalo dimenticato. Una cena rimandata. Un messaggio veloce in mezzo a mille altre cose.

Mentre io mi faccio in quattro in ogni occasione, per fargli avere quello che desidera, o fargli vivere delle belle esperienze.

Aveva promesso che avrebbe cambiato atteggiamento…

E così, quest’anno, per il nostro anniversario, avevo deciso che non avrei detto nulla. Niente richieste, niente aspettative. Pensavo: vediamo cosa succede.
Succede che mi arriva un biglietto. Un pensiero gentile. Una collana costosa.
E per un attimo ci credo davvero.
Poi però ho visto una cosa strana su Instagram  e ho capito.

È che quando non sei la priorità di qualcuno, lo capisci da questi dettagli. Dai tentativi frettolosi di recuperare, dalle bugie inutili, da quel modo di darti qualcosa… purché costi poco, purché non richieda impegno.
Non è il regalo in sé. È l’idea di essere il piano B.

E questa volta, no. Non ho più voglia di capire.
Stavolta ho voglia di finire.”

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