“Buonasera amici della pagina. Sono passate settimane da questa chat, eppure lui continua a scrivermi, a chiedermi scusa, a dirmi che è stato tutto un errore, un malinteso… Ma lasciate che vi racconti tutto dall’inizio.
Io e il mio ex convivevamo da un anno, a casa mia. Non è mai stato un campione di collaborazione: per le faccende di casa zero voglia, e quando si trattava di cose serie come manutenzione, spese condominiali o bollette, spariva proprio. Così me ne sono sempre occupata io, cercando di coinvolgerlo solo quando davvero necessario.
Quando ho ricevuto l’invito all’assemblea condominiale, pensavo fosse la solita scocciatura. Discussioni inutili, vicini che si lamentano, mille chiacchiere per nulla. Ero già pronta a sentire lamentele sui posti auto e sulle lavatrici fatte dopo le 22.
E invece, parlando con il mio ex, qualcosa ha iniziato a suonarmi strano. Un dettaglio, una frase di troppo… E così ho cercato. Ho iniziato a unire i puntini. E più guardavo, più mi rendevo conto che c’era qualcosa che non andava.
A volte uno cerca di convincersi che sta solo esagerando, che è una coincidenza, che sta fraintendendo tutto. Ma questa volta no. Questa volta i segnali erano chiari. E io volevo delle risposte.”




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