“Non riesco a smettere di pensarci. È come un tarlo che mi rode dentro, una sensazione che non se ne va. È iniziato tutto con una conversazione, apparentemente innocua. Mi ha detto che aveva bisogno di vedere una persona del suo passato, qualcuno con cui le cose non si erano mai davvero chiarite. Ho cercato di capire, di essere comprensivo, ma dentro di me qualcosa si è spezzato. Non riuscivo a scacciare la paura che quella parte del suo passato potesse risvegliarsi, portando con sé dubbi, incertezze. Dopo quell’incontro, tutto è cambiato. Mi sono sentito diverso. Lei parlava di confusione, di vecchi ricordi che erano riemersi, come fantasmi che non avevano mai smesso di perseguitarla. Mi sforzavo di non andare in paranoia, ma dentro di me cresceva il senso di vuoto. Mi sono ritrovato a chiedermi se fossi mai stato davvero sufficiente per lei, se il nostro presente fosse abbastanza forte da resistere al richiamo del passato. Lei dice di aver capito, di volere me. Ma come faccio a crederci? La fiducia è stata scossa, e ora non so più se riesco a guardarla negli occhi senza sentire quel peso sul petto. Ho bisogno di tempo, di spazio per capire cosa sento davvero. Ma temo che, qualunque sia la risposta, niente tornerà come prima.”

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