“Ciao a tutti! Sono Laura, ho 41 anni e vi mando questa conversazione che ho avuto con una mamma della scuola di mia figlia perché sinceramente… non so più se sto impazzendo io o se davvero alcune persone vivono in un’altra dimensione.

Premessa: ho tre figli, lavoro a tempo pieno, cerco di tenere insieme la logistica familiare come tutte noi, senza troppe sceneggiate. Mia figlia Emma, otto anni, ha avuto un mini “disguido” con una compagna di classe. Una cosa di cinque minuti, da bambini, risolta già tra di loro probabilmente prima che suonasse la campanella.

Eppure, a quanto pare, per certe mamme (una in particolare) questi episodi diventano traumi intergenerazionali da trattare con cerchi spirituali e tamburi nel giardino di casa.
Io pensavo stesse scherzando. E invece.

Non voglio dire troppo, vi lascio leggere con i vostri occhi. Ma giuro che a un certo punto ho avuto il dubbio che stesse cercando di vendermi a una setta. Per carità, ognuna cresca i suoi figli come vuole, ma che non mi si venga a insegnare cosa devo fare con i miei. Non sono perfetta, ci mancherebbe…ma credo che ogni tanto bisogna far capire ai bambini che, purtroppo, il mondo non funziona sempre come vorrebbero e a volte succederà di sentirsi dire “no” da altre persone. È la vita e il primo compito dei genitori è preparare i bambini a quando saranno adulti.

Vi prego solo di farmi sapere se sono io la cinica, o se davvero nel 2025 abbiamo perso il senso della proporzione.
Anzi no, forse non voglio nemmeno saperlo.”

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