“Ho avuto un crollo.
Non uno di quelli che ti passa con una dormita e due caffè. Uno vero.
Attacchi di panico, ansia continua, testa che frulla anche se sei immobile.
E quando mi è arrivata la diagnosi, ho pensato: “Almeno adesso so cos’è”.
L’ho detto solo a poche persone. Una di queste è Arianna, la mia ragazza.
Due giorni dopo, scrollando su Instagram, vedo un post sul suo profilo:
“Quando il tuo partner riceve una diagnosi d’ansia: 5 cose da NON dire e 3 che aiutano DAVVERO”.
Swipe.
Swipe.
Foto mia sfocata sullo sfondo di un carosello.
Frasi identiche a quelle che le avevo detto io.
Situazioni che avevo vissuto io.
Senza nomi, ma bastava un neurone per capire.
Lei dice che è “per aiutare”.
Io dico che è “per esporre”.
Lei dice che è “educazione emotiva”.
Io dico che è la mia cazzo di vita privata messa online.
E adesso? Vediamo.”




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