“Buongiorno, io mi chiamo Iris e seguo la vostra pagina da qualche tempo. Quella che vi mando è una “conversazione” abbastanza particolare e anche molto speciale per me. Ho scritto “conversazione” tra virgolette perché in realtà a parlare è soltanto una persona e quindi non è proprio una conversazione ma presto capirete per quale motivo ve la sto inviando…
Dietro a questa conversazione c’è una storia lunga ma proverò a farvela breve: il mio nome “Iris” è stato scelto da mio papà, in onore di mia zia, sua sorella, che purtroppo è venuta a mancare un pó di tempo fa. 
Mia zia Iris aveva un figlio, mio cugino, che a sua volta ha un bimbo che si chiama Tommaso (il nipote di Zia Iris).
Tommaso era molto affezionato alla nonna Iris e quando è venuta a mancare è stato veramente difficile per i genitori dare una spiegazione al bambino, che non voleva accettare la morte della nonna .  Un giorno Tommaso, passato un pó di tempo, ha trovato, sul telefono del papà, il mio numero.. E ha pensato, leggendo lo stesso nome, che fosse quello della nonna. Così ha iniziato a scrivermi. Ho pensato tante volte a cosa fare ma non ce l’ho fatta a rispondere… Così l’ho lasciato parlare…”

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