“Mi chiamo Domenico e non ho mai pensato di essere un fidanzato pesante.
Non sono uno che controlla, non sono geloso, non sono uno di quelli che devono sapere ogni minuto dove sta la propria ragazza. Mi piace la tranquillità, mi piace che ognuno abbia la propria vita, i propri spazi. Forse per questo con Ilaria abbiamo sempre funzionato: lei è indipendente, sempre in movimento, sempre con mille idee; io più calmo, più casalingo, più legato alle mie cose, alla famiglia. Soprattutto a mio padre, che da qualche mese non sta bene e a cui sto dietro ogni giorno come posso. Ho perso la mamma due anni fa e lui pure è in condizioni purtroppo critiche. Quello che non mi aspettavo, però, era scoprire quanto poco contassi nei piani di Ilaria. Tutto è iniziato con un messaggio: la sua solita esplosione di entusiasmo, mille emoji, mille punti esclamativi. Il motivo: un viaggio a Edimburgo, otto giorni, dal 26 dicembre al 3 gennaio. Capodanno.
Ingenuamente, pensavo lo avremmo passato insieme, visto che gli anni passati ero stato da lei, con la sua famiglia, e una volta con degli amici; poi da quando mamma mi ha lasciato, sono anche andato a passarlo con papà, e immaginavo di organizzarmi in modo simile anche quest’anno. Invece no: lei parte. Lei decide. Lei se ne va. Senza minimamente considerarmi nei suoi piani, nemmeno pensando a propormi di fare qualcosa del genere.
E io lo scopro così, come se nulla fosse. La cosa che mi ha fatto più male non è il viaggio.
Questa conversazione è quella che mi ha fatto capire quanto poco, per lei, certe cose contino davvero.”

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