“Mi chiamo Lara e lavoro in questa azienda da due anni. Non è il lavoro dei miei sogni, ma mi permette di pagare l’affitto e qualche sfizio ogni tanto. Finora ho sempre cercato di dare il massimo, di essere precisa e puntuale, anche perché ho sempre creduto che dimostrando il proprio valore si possa crescere. Peccato che il mio capo sia il classico maschilista vecchio stampo. È sempre pronto a sottolineare che, secondo lui, le donne sono “meno adatte” a certi ruoli. Non perde occasione per sminuirmi o per fare battutine paternalistiche durante le riunioni.

L’ultima goccia è arrivata oggi, quando mi ha scritto per lamentarsi di un report che ho consegnato. Non per un errore vero, ma perché, a detta sua, “manca quel tocco di pragmatismo che solo un uomo sa dare.” Ho deciso di rispondere per le rime, senza abbassare la testa come ho fatto troppe volte. Questo lavoro mi serve, ma non al punto da farmi calpestare. Oggi basta. Oggi mi faccio sentire.”

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