“Sono un uomo di 42 anni e da febbraio vivo con la mia compagna a casa sua, perché avendola di proprietà ci è sembrava meglio risolvere la convivenza così piuttosto che continuare a pagare l’affitto dove stavo io prima. I primi mesi sono andati molto bene, siamo una di quelle coppie che litigano saltuariamente, magari per una stupidaggine che passa presto. Ci aiutiamo in casa a vicenda e ognuno fa la sua parte.

Questo non significa che siamo senza difetti e la mia compagna ne ha uno particolarmente problematico: non soffre per nulla il caldo. Se fino a giugno era tutto filato liscio, l’arrivo del caldo mi sta letteralmente mettendo a dura prova, perché lei non ha l’aria condizionata a casa.

Come sappiamo tutti nelle due ultime settimane c’è stato un bel picco di caldo, perciò dopo l’ennesimo giorno passato a circa 30° in casa, ho detto alla mia compagna che è arrivata l’ora di mettere un condizionatore, soprattutto perché in casa non ci siamo solo io e lei. La sua reazione però non è stata come mi aspettavo e invece di darmi soluzioni mi ha fatto capire che forse le sue intenzioni sono ben altre. Leggete pure per capire a cosa mi riferisco.”

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