“Mia madre non è mai stata una madre. O meglio, non nel senso tradizionale. Non l’ho mai vista come una figura di riferimento, una persona su cui contare. Fin da quando ero piccolo, si è sempre comportata più come un’adolescente che come un’adulta. Le sue storie d’amore erano sempre più importanti di tutto il resto, anche di me. Ricordo le sue cotte improvvise, le sbandate per uomini spesso discutibili, le scene melodrammatiche quando una relazione finiva. Io? Ero sempre lì, spettatore obbligato del suo caos. Pensavo che maturando sarebbe cambiata, che avrebbe smesso di fare scelte impulsive, che avrebbe iniziato a comportarsi da madre, almeno un po’. Mi sbagliavo. Ora, anni dopo, si è superata. Questa volta non ha solo scelto l’uomo sbagliato per lei, si è inserita nella mia vita dopo che finalmente sono riuscito a costruirmene una lontano da lei. E non solo si è infilata nella mia vita, ma l’ha fatto anche nel modo più distruttivo possibile. E il peggio? Deve ancora venire. Non avete idea. Ma stavolta non potevo essere uno spettatore inerme. Dovevo intervenire e l’ho fatto.”

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