“Stamattina mi sono svegliata prima del solito. Ho preso il mio libro, mi sono vestita di fretta, e sono scesa al bar. È il mio bar preferito: silenzioso, il profumo del caffè che arriva dalla porta, il cornetto alla crema che mi lascia le dita appiccicose. Ci sono rimasta tutta la mattina. E ci vengo quando voglio stare da sola. O quando ho bisogno di non mandare tutto a fuoco.
Perché lo so com’è fatta la rabbia: prende la gola, stringe, e poi ti fa dire cose che magari pensavi… ma non così.
E oggi non voglio urlare. Voglio solo capire.
Capire come si fa ad arrivare a quel punto in cui uno si sveglia e scopre che l’altro non è più l’altro.
È solo uno che ti mente. Che ti dice “vado a cena da Mauro” e invece si fa i fatti suoi con la sua ex.
Uno che, davanti a una cazzata, non ci mette la faccia… ma ChatGPT.
Ecco cosa fa più male.
Non il tradimento in sé.
Ma la recita che ti costruiscono addosso, sperando che tu ci creda.
Io invece no.
Io oggi mi sono svegliata.
E la parte della stupida non la recito più.”



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