“Buongiorno a tutti. Da circa una decina di anni ho un’amica, Cecilia, che con gli anni è diventata qualcosa di più, è diventata una vera e propria confidente e ringrazio ogni giorno di aver conosciuto una persona come lei. L’ho conosciuta perché entrambe le nostre bambine, che ormai hanno 11 anni, frequentavano lo stesso asilo nido e da lì siamo diventate inseparabili. Anche le nostre figli, di conseguenza, seppur con alti e bassi, sono sempre state amiche e adesso frequentano la stessa scuola e la stessa classe. L’altro giorno, per aggiornarla su alcune questioni piccanti di cui avevamo discusso pochi giorni prima, scrivo a Cecilia su WhatsApp (pensavo fosse Cecilia perché era un numero nuovo entrato in una chat di classe ma aveva palesemente il suo giardino come foto profilo, quindi doveva essere lei). Nel giro di poco però mi accorgo che non è lei bensì sua figlia Martina. Tutto normale direte. Avrà preso un attimo in mano il telefono della mamma e ha risposto lei al suo posto? No. Assolutamente no. Tutto quello che ho scoperto da quel momento in poi è stato traumatico.”

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