“Ciao Spunte Blu, mi chiamo Lina, ho sessantasei anni e da un po’ di tempo vivo da sola.
Mio marito se n’è andato quindici anni fa, un infarto in piena notte. Mio figlio invece era partito per l’Australia: cercava fortuna, diceva, ma dopo qualche anno anche lui è mancato, per una malattia arrivata troppo presto.
Da allora la casa è rimasta la stessa, solo più silenziosa.
Ho una sorella in un altro paese, ci sentiamo ogni tanto, ma non può muoversi molto e nemmeno io. Qualche amica ce l’ho, del circolo o della parrocchia, ma alla nostra età ci si vede di rado, e con le pensioni che abbiamo si conta pure l’autobus.
Poi è arrivata lei, Sara, la mia vicina del terzo piano. Una ragazza giovane, con una bambina piccola e gli occhi sempre stanchi. La vedevo piangere sul balcone, con la bimba in braccio che non smetteva di urlare, e io mi rivedevo lì, tanti anni fa.
Un giorno ho bussato con due omogeneizzati e una copertina fatta ai ferri. Da allora, piano piano, ho cominciato a volerle bene come a una figlia.
Bruno, il mio cane, era felice quando loro passavano: si metteva vicino alla piccola e le faceva le feste.
Eravamo una piccola famiglia improvvisata.
Ora che lui sta male, mi sembra di perdere di nuovo tutto — e stavolta non so se avrò la forza di rialzarmi.”
CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook