“Ciao Spunte Blu, sono Clara e questa volta non vi racconto una storia di tradimenti o gelosie, ma qualcosa di diverso: vi mando la chat dei miei nonni, Lella e Alberto, che lei chiamava sempre “Berto”. I due erano inseparabili, ma non come ci si immagina oltre i sessant’anni. Altro che telefonate: si scrivevano su WhatsApp di continuo, ogni giorno, dalla mattina presto.

Mio nonno Berto faceva il portinaio in un palazzo di Milano: passava ore in guardiola con il giornale in mano, pronto a brontolare su qualsiasi condomino che entrasse. Mia nonna Lella invece era sarta: cuciva a domicilio, spesso lavorava nel suo piccolo laboratorio tra stoffe, aghi e clienti che arrivavano per orli e vestiti da sistemare. Nonostante gli impegni, trovavano sempre il modo di stuzzicarsi sul telefono.

Era il loro linguaggio: lui burbero, sempre a lamentarsi; lei dolce ma furba, pronta a prenderlo in giro e a tenergli testa. Non c’erano cuoricini o frasi smielate: l’amore vero stava nelle loro frecciatine, nelle battute, negli insulti affettuosi.

Io oggi ho il telefono di nonna, che è volata in cielo un anno dopo nonno, e rileggendo queste chat mi accorgo che il loro rapporto era speciale: un amore che non ha mai avuto bisogno di parole sdolcinate per farsi capire. Un amore eterno, di quelli che forse non esistono neanche più. E volevo mostrarlo al mondo, perchè un amore così merita di essere conosciuto.”

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