“Non ho mai creduto alle storie da film. Quelle in cui incontri qualcuno per caso, ci parli mezz’ora e ti sembra di conoscerlo da sempre. Poi è successo a me. Ottavio l’ho conosciuto mentre cercavo di comprare una torta per il compleanno di mia madre. Lui lavorava in una pasticceria e mi ha colpito subito: occhi svegli, battuta pronta, e quel modo di parlarmi come se fossi l’unica cliente entrata quel giorno. La scusa per rivederci è arrivata da sola: “Se ti piace la millefoglie, ti faccio assaggiare la mia versione segreta. Ma devi tornare.” Ci siamo visti una settimana dopo. Poi un’altra. Poi un’altra ancora. Era gentile, presente, mi scriveva ogni mattina con il buongiorno, ogni sera con la buonanotte. Diceva che non potevamo uscire troppo in pubblico perché aveva “una situazione delicata in famiglia”, ma io mi fidavo. Li sono cominciati i dubbi ma forse erano solo nella mia testa e quindi avevo deciso di lasciar perdere e di godermi questi momenti senza rovinare tutto come al suo solito. Poi vengo contattata da un numero sconosciuto, e lì è cambiato tutto.”



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