“Da qualche parte ho letto che i temi dei prodotti di intrattenimento preferiti dalle giovani donne sono: miliardari problematici, vampiri e licantropi, criminali; cosa dice di noi donne questo fatto? Che ci siamo abituate a considerarci come la protagonista di “la bella e la bestia” e facciamo fantasie su come e perché dovremmo ammansire un uomo come se fosse un animale selvatico, e se non lo facciamo siamo delle fallite. Questa logica lascia fuori i “bravi ragazzi”, quelli che sono dolci e sensibili, per incoraggiare la categoria degli “stronzi”, categoria di cui anche io ero assuefatta. E poi ci sono delle strane vie di mezzo come mio cugino Pietro, il quale ha avuto dei problemi. Non problemi tipo “non so in quale inutile corso di studi prendere un pezzo di carta perché non ho voglia di lavorare” o “sono molto stressato perché non trovo più la mia merendina preferita dell’infanzia”; problemi seri. Poi Pietro mi ha chiesto di presentargli una mia amica, la quale ha avuto la sua bella dose di stronzi e l’ultimo, Mattia, è arrivato a metterle le mani addosso. Ho pensato di doverla mettere al corrente del problema di Pietro in modo da non avere una reazione eccessiva… ma adesso non so cosa pensare, mi ha spiazzata.”

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