“Quanto sono arrabbiata con mia suocera… Ha insegnato a mio marito che l’uomo va servito e riverito. Che va bene se non fa nulla in casa, tanto basta che si occupi solo di portare uno stipendio dignitoso. Peccato che al giorno d’oggi si lavora in due cara suocera! Ma lasciamo perdere va, se no mi viene un’ulcera. Per fortuna però Aldo è un uomo intelligente, e da quando ci siamo sposati si è impegnato a cambiare, e in casa è abbastanza partecipe della gestione delle pulizie ecc. Adesso però c’è l’upgrade, il livello successivo… La nascita di nostro figlio. L’ha voluto tanto quanto me sia chiaro, ed è felicissimo… Ma si è convinto di non saper fare niente, che non ci sa fare con le cure dei bambini, e al di là del gioco e delle coccole sono io a dovermi occupare dei momenti difficili, vedi cambio di pannolini, quando sta male, ma soprattutto levatacce notturne. Mio figlio ha deciso infatti che la notte deve svegliarmi cinque o sei volte almeno, e mio marito semplicemente cambia stanza e russa più forte. Io sono però sul punto di crollare… A lavoro si vede che non sono lucida, e ho bisogno di aiuto, quello suo o di qualcun altro. Di qui è nata questa discussione, avuta nell’unica sera che avevo deciso di passare fuori casa per un aperitivo, un breve momento di stacco che però non è servito a farmi rilassare molto. A voi la linea…”

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