“Ho, o più probabilmente avevo, un carissimo amico con cui condivido un rapporto che è nato fin dai banchi della scuola elementare e che stava continuando tutt’ora che entrambi studiamo all’università. Ad entrambi ha sempre ispirato l’idea dell’università, non tanto in realtà per lo studio in sé, ma per il mood che si respira in alcune città universitarie: città vive, piene di studenti, che ti offrono qualsiasi cosa di cui tu abbia bisogno a livello di stimoli anche culturali e sociali, città spesso a misura d’uomo e che sono capaci di cambiarti dentro. Ma come ogni cosa, può cambiarti in meglio o in peggio, a seconda delle proprie inclinazioni, della gente che si frequenta, della vita che si fa e delle scelte che si prendono. Purtroppo io e questo mio (ex) grande amico abbiamo intrapreso strade diverse e pian piano ci siamo allontanati sempre di più. Lui si è buttato fortemente sull’attivismo, un attivismo piuttosto moderno direi. All’inizio ammiravo molto questa sua scelta e questo suo modo di fare, ma con il tempo è davvero cambiato dentro, fino ad arrivare ad un punto di rottura scioccante ed irrecuperabile.”

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