“Mi aveva lasciato il computer per lavorare. Una cosa normale. Ma mentre salvavo un file, ho visto una cartella nascosta, con password. E per istinto, o per intuito, ho provato con il nome del suo cane. Si è aperta. Dentro c’era un vero e proprio archivio: foto e video intimi, raccolti nel tempo, di tutte le sue ex. Non un backup, non un errore: una galleria privata, consultata ancora oggi. Ho avuto un crollo. Perché puoi amare qualcuno e scoprire che per lui sei solo un’altra voce nel menu. Abbiamo litigato, tanto. Io cercavo rispetto, lui parlava di “memorie affettive” e “nostalgia sessuale”. Alla fine, mi sono detta che non dovevo giustificare la mia delusione. E che se lui custodiva il passato come un trofeo, allora non aveva spazio per me nel presente. Ho chiuso tutto. Computer, chat, e relazione. Senza bisogno di password.”

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