“Non capisco cosa ci sia di male. Davvero.
È solo una vacanza. Solo qualche giorno al mare, come facevamo una volta. Io, lei e l’odore della crema solare. Io che le tenevo il cappello mentre costruiva castelli. Lei che mi chiamava ogni tre minuti per mostrarmi una conchiglia.
E adesso? Adesso mi dice che “non posso venire ovunque”.
Io. Sua madre. Quella che ha rinunciato a viaggi, uscite, sogni — per esserci sempre. Quella che ha detto di no a tutto per dire sì a lei.
Ma oggi si parte “in due”. Io non conto più. Sono un’ingombrante, anche solo con una borsa da spiaggia.
Non ho preteso nulla. Non chiedo di dormire con loro, di uscire insieme ogni sera. Solo di esserci. Di vedere il suo sorriso quando esce dall’acqua. Di ascoltarla, anche in silenzio.
Ma ormai… tutto ha un confine. Una distanza. Una porta chiusa.
Se amare troppo è un errore, allora ammetto di aver sbagliato.
Ma non mi si può togliere tutto. Nemmeno una manciata di sabbia sotto i piedi.
Nemmeno una figlia.”



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