“Sto con Fausto e va tutto bene. È dolce, premuroso, attento, eppure c’è qualcosa che da un po’ di tempo mi lascia con l’amaro in bocca. Ogni volta che siamo insieme, il suo telefono diventa praticamente un prolungamento del suo braccio. Lo tiene sempre con lo schermo rivolto verso il basso, rigorosamente in silenzioso, e non lo lascia mai da nessuna parte. Se deve alzarsi per andare in bagno, lo porta con sé. Se si sposta un attimo in cucina, idem. Raramente l’ho visto distratto da una notifica o con lo schermo verso sù.

Io non sono mai stata il tipo da controllare il cellulare del mio ragazzo. Non l’ho mai fatto e non avrei nemmeno motivo per farlo. Però è proprio questo che mi manda in crisi: se io non gli do nessuna ragione di essere così protettivo, perché lui si comporta come se dovesse difendersi da me? Non è gelosia la mia, è puro sospetto. Perché tutta questa mania della privacy, se io non gli ho mai chiesto nulla?

Così, dopo averci rimuginato per un pò, ho deciso di affrontarlo. E non potete neanche immaginare che cosa ne è uscito. A volte è meglio non sapere.”

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