“Non pensavo che una domenica a pranzo potesse cambiare tutto con Luca. Eravamo a casa dei miei, la solita tavola lunga, le battute di mio padre e io che cercavo il momento giusto per dire una cosa che avevo in testa da giorni: volevo chiedere un consiglio, come se volessi un “fai bene”. Ho detto a mio padre che io e Luca stavamo pensando, un giorno, di avere un figlio non subito, ma ovviamente “un giorno” molto vicino. Mio padre ha smesso di mangiare e ha iniziato a dirmi che era troppo presto, che dovevo ragionare, che “certe cose si fanno dopo anni, non dopo uno, non siete pronti, prima conoscetevi meglio”.
E Luca ha ben pensato di perdere la pazienza. Gli ha risposto male, ma soprattutto a voce alta. Ha detto che non doveva permettersi di decidere per noi, che la mia vita non era un tribunale familiare. Capisco che in realtà voleva solo difendermi. Ma davanti a mio padre, nessuno può alzare la voce. E così, da una frase d’amore, siamo finiti a litigare per orgoglio e io onestamente non so che fare.”



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