“Mi chiamo Elena e questa storia parla di quella linea sottile, sottilissima, tra l’educazione e il controllo.
E di come certe mamme non si accorgano di far del male ai propri figli pur credendo di “proteggerli”.

Sabato abbiamo festeggiato il compleanno di Sofia, la migliore amica di mia figlia Mary.
Una festa normale: bambini che urlavano, palloncini ovunque, succo di frutta rovesciato sulla tovaglia, adulti che improvvisano coreografie per farli ridere.
Mary era felice come non la vedevo da settimane: correva, giocava, rideva con la bocca tutta sporca di panna.
E per me questo basta.
Una bambina felice è una bambina che sta bene.

A fine giornata però mi arriva un messaggio completamente fuori dal mondo.
La mamma di Mary, Rachele, quella delle “scelte alimentari consapevoli”, quella che fa le torte con farina di grano saraceno e dolcificante, quella che pesa perfino i cracker, mi scrive in privato indignata perché “Mary ha mangiato la torta normale”.
Si comporta come se avessi dato a sua figlia chissà quale veleno.
Come se lo zucchero fosse una droga.
Come se io avessi commesso un crimine.

E lì ho capito che il problema non era la torta.
Era ben altro.”

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