“Ciao Spunte Blu, mi chiamo Laura e questa storia parla di quelle dinamiche familiari che tutti fingono di non vedere, finché non diventano talmente assurde da toglierti il fiato.
Io e mio marito andiamo spesso a pranzo da sua madre, Rosanna. È una di quelle donne che ti accolgono con il sorriso, la tavola apparecchiata bene e la frase “ma non dovete portare niente”, detta con quell’intonazione che fa già capire che avrebbe preferito che portassi metà supermercato.
Per anni ho fatto finta che andasse tutto bene.
Che i commenti sulla bambina fossero “preoccupazione”.
Che le frecciatine su come cucino fossero “consigli”.
Che il suo mettere il muso se saltavamo una domenica fosse “affetto”.
Poi un giorno mi manda un messaggio: dice che si è “messa giù due conti”.
E io penso: “Avrà bisogno di qualcosa? Avrà qualche difficoltà?”
Invece no.
Aveva davvero fatto un elenco.
Un elenco scritto.
Con le tariffe per venire a pranzo.
Persino un euro per l’uso del bagno di nostra figlia.
Non so cosa mi abbia fatto più male: se la lista in sé, o la calma con cui l’ha inviata, come fosse normale.
Quella domenica, qualcosa in me si è spezzato.”
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