“Ogni anno la recita di Natale è uno di quei momenti che mettono alla prova tutti: bambini, genitori… e noi maestre.

Quest’anno, come sempre, ho assegnato le parti ascoltando i bambini, perché spesso sono proprio loro a dirci cosa li fa stare bene.

Ma Camilla, mi ha detto una cosa che non dimenticherò… Lei è una bambina dolce, sensibile, una di quelle che osservano tutto prima di parlare, ha sempre gli occhi accesi, ma a volte sembra che trattenga un pensiero, come se cercasse il modo giusto di stare nel mondo. E mi unisco ad una collega che vi ha già scritto nel dire che, a volte, non i bimbi, quanto i genitori vedono nella scuola un campo di gara, invece che un luogo in cui crescere insieme. E questo fa male, perché spesso dietro a certe reazioni, come questa che vi mando della mamma di Cami, non c’è cattiveria, ma paura. Paura che il proprio figlio non sia abbastanza. Paura del giudizio degli altri.

Questa conversazione, vi avviso, è inizia molto male. Ma a volte, quando sembra che tutto stia andando nella direzione sbagliata, basta una voce piccola, una frase semplice, per farci ricordare cosa conta davvero.

E quella voce è arrivata proprio da Camilla.”

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