“Ciao Spunte Blu, vi scrivo perché oggi mi sono ritrovata a guardare una foto che non avrei mai voluto vedere: la mia casa pulita da qualcun altro.

Mia madre è sempre stata così, ossessiva del controllo. Crescendo, ogni cosa doveva essere “a modo suo”: i vestiti piegati in un certo modo, il letto fatto “con l’angolo militare”, il silenzio ai pasti, la vita intera dentro righe che non erano le mie.

Quando sono andata via di casa ho pensato che sarebbe cambiato tutto. E per un po’ sì, ho respirato. Ho potuto scegliere anche il disordine, perché era mio.

Ma negli ultimi mesi non sto bene. Mi trascino al lavoro, mangio poco, dormo male. La casa è diventata il riflesso di questa stanchezza, e lei – come sempre – non ha resistito. È entrata senza dirmelo, ha pulito tutto, buttato via metà delle mie cose.

Ha detto che lo ha fatto per amore.

Io so solo che adesso il mio dolore è finito nei sacchi dell’immondizia.

E che, per la prima volta, non so se riuscirò a perdonarla.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”