“Ciao a tutti Spunte Blu, vi leggo sempre e ho deciso di scrivervi perché sono appena stata licenziata per un motivo che, secondo me, nel 2025 è da galera.

Mi chiamo Linda, ho 22 anni e sono di Rimini. Per tre mesi ho lavorato in un locale vicino casa mia, anche se in realtà “lavorato” è un complimento, perché più che altro ho fatto la schiava. Turni lunghissimi senza pause, mai un giorno di ferie, ferragosto compreso perché ovviamente il locale è stato aperto per tutta l’estate.

Il locale è molto carino e sui social ha un discreto seguito. Da quando poi il responsabile ha assunto una tizia che cura proprio solo l’aspetto social, la clientela è aumentata tantissimo.

Ora che il lavoro è un po’ calato e il contratto mi stava per scadere, ho deciso di affrontare Tommaso, appunto il responsabile, per chiedergli se avesse intenzione di tenermi o meno. Ma pensavo si trassasse di pura formalità! Mai una lamentela, mai un rimprovero… o almeno così pensavo.

Mai avrei immaginato che potesse dirmi di no. E mai avrei pensato che la motivazione potesse essere quella che mi ha dato… che sarebbe da denuncia.

Ma in che mondo viviamo?

Ma soprattutto: chi viene con me a bucargli le ruote della macchina?”

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