“Ci sono persone che riescono a farti sentire protetta anche mentre ti tolgono libertà, e la cosa assurda è che all’inizio non te ne accorgi. Ti parlano con voce calma, ti dicono che è per il tuo bene, che certe cose “non si fanno” solo perché loro ci tengono davvero. Ti convincono che uscire da sola non è prudente, che lavorare troppo stanca, che a certe ore una ragazza non ha niente da dimostrare, e tu quasi ci credi perché il tono è dolce, e sembra tutto ragionevole e sincero quasi al limite del romanticismo.
Poi capisci che ogni consiglio era un divieto e ogni gesto premuroso nascondeva un controllo, e quando faceva qualcosa di sbagliato non serviva parlarne: arrivavano i fiori, un regalo, una carezza, e tutto si cancellava come se niente fosse. Ma certe parole non si cancellano, restano sotto la pelle, e a un certo punto ti svegli. Io per un po’ ho pensato che fosse amore, poi ho capito che era solo abitudine al silenzio. Poi ditemi se non ho ragione: ecco a voi la chat ditemi che avreste fatto.”
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