“Ci sono uomini che non si tirano mai indietro: quando c’è da parlare, da filosofeggiare, da fare i moderni.
“Nel 2025 si divide tutto, Chiara”, mi diceva.
E io ci stavo pure, perché mi piace l’idea dell’equilibrio.
Solo che poi a forza di dividere tutto… inizi a dividere anche il rispetto.
Tre cene.
Tre conti pagati a metà.
E ogni volta, la stessa scena: io un primo e acqua naturale, lui tre portate, bottiglia di vino, dolce e amaro.
Alla fine arriva il conto, tira fuori il portafoglio, mi guarda, sorride: “Facciamo metà?”.
E io, come una scema, annuisco.
All’inizio pensavo fosse distrazione, poi ironia, poi “eh, dai, è all’antica”.
Ma no. Era proprio convinzione.
Perché c’è gente che parla di parità quando gli conviene, e di cavalleria quando deve farsi offrire il caffè.
Non è questione di soldi… è questione di misura.
E quella sera, davanti a uno scontrino da quasi novanta euro, ho capito che non era una cena, era un test.
E che io l’avevo già superato.
Lui invece era rimasto indietro… a contare i centesimi.”
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