“Ci sono amori che sbagliano tutto: il posto, il momento, perfino la direzione. Io e Riccardo siamo così, una parentesi che nessuno dei due riesce a chiudere. Lui ha una compagna, Siria, e una bambina bellissima. Dice che non può lasciarle, che non è il momento, che deve proteggere tutti. Tranne se stesso dato che con le sue stesse mani vive in una situazione di disagio e malessere.
Io non volevo essere l’altra, ma a volte ti innamori di chi ti guarda come se ti avesse scoperta per caso. Mi ripete che con lei è finita, che restano solo abitudine e paura, che lo fa per la bambina e quale genitore non lo farebbe. E io gli credo, ogni volta un po’ meno. Intanto aspetto. Aspetto un gesto, una decisione, qualcosa che dia senso a tutto questo. Ma la promessa che mi ha fatto pesa sempre meno, come una parola detta troppo spesso. E in questa attesa, che somiglia sempre di più a una gabbia, resto io: quella che non ha nome, né posto, solo un amore a metà e la sensazione di diventare ogni giorno un po’ più invisibile.”



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