“Salve Spunte Blu, mi scuserete se uso la vostra pagina come sfogo personale però mi sento davvero male in questo momento. Sono arrabbiata nera per una cosa che mi è successa poco fa. Ho 34 anni e lavoro come editor da quando ne avevo 25. Sono inoltre giornalista, regolarmente iscritta all’Albo Nazionale. Come immaginerete già, il campo dell’editoria e del giornalismo in Italia è un vero inferno, siamo tutti sottopagati e in crisi e trovare contratti e collaborazioni decenti è sempre un terno al lotto. Data la precarietà del mio lavoro, io sono sempre alla ricerca di nuove collaborazioni da attivare nel mio ambito, però vi dico che quando queste rasentano l’assurdo, o meglio, i limiti della dignità umana, allora in questi casi divento una vera belva. A questo proposito, leggete pure che razza di chat si è venuta a creare tra me e un’ipotetica nuova azienda per l’ennesima collaborazione come editor, così potrete rendervi conto personalmente del trattamento a cui noi editor e giornalisti italiani veniamo sottoposti ogni giorno. Ma adesso basta, adesso io denuncio tutti, questo è sicuro.”

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