“Vi è mai capitato di trasferirvi in un posto nuovo e capire subito che l’unico errore non è il trasloco, ma il vicino?Io sì e si chiama Matteo. L’ho conosciuto a causa del mio cane, Giotto, che dopo due giorni di silenzio ha deciso di esibirsi all’alba con un concerto di abbai che manco a Sanremo. L’amministratore, stanco delle lamentele, ha pensato bene di passarci i numeri “per chiarire civilmente”. Da lì è iniziata la guerra fredda più rumorosa della storia: audio passivo-aggressivi, video di cani colti sul fatto, accuse reciproche e una gara a chi si lamentava meglio. Eppure, più litigavamo, più ci scrivevamo. E più ci scrivevamo, più sembrava che il casino non venisse dai cani, ma da noi.Dal nervosismo, dal modo in cui cercavamo di avere ragione anche quando non importava più. E così, tra un abbaio e una scusa ironica, ho iniziato a pensare che forse non stavo odiando il mio vicino. Ma lo stavo conoscendo. E non so ancora se è più pericoloso Giotto o lui.”



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