“Quando ho detto che volevo festeggiare i miei quarant’anni per un’intera settimana mi hanno guardato come se avessi perso la testa come se fossi un “pazzo”. Non capisco perché. C’è chi spende migliaia di euro per un matrimonio o per un viaggio alle Maldive e io non posso avere sette giorni tutti per me? È come se dopo una certa età si dovesse smettere di vivere e cominciare solo a sopravvivere. Io invece voglio ricordarmi com’era ridere fino alle lacrime, tornare all’alba, fare cazzate senza dovermi giustificare. Volevo che gli amici si divertissero con me, che capissero che non è una festa, ma un modo per sentirmi di nuovo vivo insieme a loro. Ma niente. Mi hanno trattato come un matto, come uno che non sa accettare il tempo che passa. Uno mi ha pure detto che “a quarant’anni ci si calma”. Io invece voglio ancora correre, fare casino, bere, ridere, vivere. Perché se crescere significa spegnersi, allora preferisco restare un eterno idiota. Almeno felice e sognatore di realizzare ancora tutto quello che voglio.”



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