“Io e mia moglie ci amiamo, ma come genitori sembriamo vivere in due mondi diversi. Io sono quello che mette i paletti, lei è quella che trova sempre una giustificazione. Io il cattivo, lei la buona. Finché questo riguarda le piccole cose, passi. Ma quando succede qualcosa di grosso, allora il problema diventa enorme.
È successo l’altra sera, e non era un capriccio, né una sciocchezza da poco. Era una situazione che definire assurda è dir poco. Io ho pensato subito che andava dato un segnale forte, delle conseguenze vere. Lei invece, come sempre, ha cercato di minimizzare, dicendo che “sono ragazzi”, che “può capitare”, che “è la prima volta”.
E così, mentre io parlavo di regole, lei parlava di comprensione. Io vedevo un campanello d’allarme, lei vedeva un episodio isolato. Io parlavo di educazione, lei di libertà. E a quel punto ho iniziato a chiedermi: sto esagerando io, o stiamo sbagliando tutti e due?
Perché se continuiamo così, divisi su tutto, la domanda non sarà più chi ha ragione…”



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