“Devo fare un viaggio di 100 chilometri, ho chiesto a mia madre l’auto nuova, ma non vuole darmela perché sono femmina
La N*** J**, la macchina buona della famiglia, non la posso toccare, quella è “riservata” a mio fratello Davide, che per andare al lavoro fa sì e no dieci minuti in paese. A me invece vuole rifilare la F*** F*** scassata, quella che prima di partire devo pure aggiungerci l’acqua nel radiatore perché perde, e che se ti azzardi a fare troppa strada rischi che ti lasci per strada. Una macchina insicura, vecchia, da usare per brevi tragitti.
E sapete perché? Perché secondo lei le donne non sanno guidare, non hanno occhio per gli spazi, non capiscono niente di macchine. Che poi, detto da una donna, fa ancora più rabbia. Io mi sono sentita trattata come una ragazzina incapace. Questa mentalità da anni ’50 mi manda ai matti, perché è il classico maschilismo travestito da “buon senso”. Io le ho scritto in chat tutto quello che penso e vi giuro che certe risposte fanno venire il sangue alla testa. Secondo voi qui c’è davvero da urlare al patriarcato??”



CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook