“Mi chiamo “ragazzina viziata”… Denise… Benvenuti nel calvario della mia vita.
Premessa: io e il compagno di mia madre non ci sopportiamo. Lui da sempre si comporta come se avesse il diritto di giudicare ogni cosa che faccio, anche se non è mai stato un vero padre per me, nonostante viviamo insieme.
Da quando mi sono laureata sto cercando lavoro, perché voglio andarmene, ma non è facile lo ammetto, e ho diversi momenti di sconforto. Poi lui mi ha scritto proponendomi di andare a lavorare nella sua officina e ci ho sperato. Mi sono detta: “magari vuole davvero darmi una mano, magari mi fa fare qualcosa di utile, così metto un piede nel mondo del lavoro e faccio pratica”. Ero persino entusiasta. Ma quello che mi sono trovata davanti non era affatto quello che immaginavo. Il tono, le parole, l’atteggiamento… Quello che per lui è un’“occasione” per me era solo una presa in giro, e quello che per me era un aiuto, per lui si è trasformato nell’ennesima occasione per sminuirmi, offendermi e farmi sentire un peso.
Ora vi chiedo: sbaglio a pensare di meritare di più e che non voglio accettare condizioni umilianti??”



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