“Ci sono giornate in cui sembra che la nostra vita sia un campo di battaglia. Non per i bambini che corrono ovunque, ma per noi. Io e lui. È come se ogni piccolo gesto diventasse una gara silenziosa a chi fa di più, a chi si sacrifica maggiormente. Io mi sento spesso invisibile: cucino, pulisco, organizzo, mi sveglio la notte quando i bambini hanno la febbre o un incubo. Eppure sembra che non conti mai abbastanza, perché “non porto i soldi a casa”.
Dall’altra parte c’è lui, convinto che senza il suo stipendio non andremmo avanti, che pagare bollette, mutuo e imprevisti lo autorizzi a sentirsi l’unico a portare davvero peso sulle spalle. Il problema è che nessuno dei due si ferma mai a guardare l’altro, a riconoscere che entrambi, in modi diversi, stiamo tirando la corda fino a spezzarla.
E così basta un messaggio banale per far scoppiare la discussione. Una scintilla che diventa subito incendio, perché dietro ogni parola ci sono settimane, mesi, forse anni di cose non dette. Lascio giudicare a voi.”

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