“A volte basta accendere un vecchio telefono per riaccendere anche qualcosa dentro di noi.
Una memoria sepolta, una sensazione dimenticata, un’emozione che credevamo di aver superato.
Di certo, Fabrizio e Margherita non si aspettavano nulla di ciò che hanno vissuto, provato e scoperto. La loro è una di quelle storie che non urlano per essere ascoltate, ma sussurrano in silenzio. Ed è proprio in quel silenzio che si nasconde qualcosa di più potente.
La conversazione tra Margherita e Fabrizio, due fratelli, inizia così: un gesto quasi banale, quello di svuotare il garage della casa di famiglia che a breve verrà venduta, ma che si trasforma inaspettatamente in qualcosa di profondamente personale e difficile da dimenticare.
In questi messaggi non ci sono colpi di scena eclatanti o drammi, solo la verità cruda e tenera di due persone che si confrontano con la vita.
Per questo motivo, credo che chiunque abbia perso qualcuno, chiunque abbia avuto parole non dette che ancora pesano sul petto, si sentirà a casa leggendo questi messaggi.
Fatene tesoro.”



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