“Ciao! Sono Francesco e sono papà di una bambina di 8 anni: Bianca.

Bianca ha sempre avuto una passione per la danza fin da piccolina e da qualche anno segue le lezioni in una scuola di danza del nostro paese.

Circa due mesi fa ci arriva una comunicazione perché la scuola aveva pensato di creare, all’interno del saggio di fine anno, un momento davvero particolare.

Quando sono venuto a saperlo ho cominciato a pensare a come avremmo potuto fare.

Sapevo che  l’iniziativa della scuola di danza avrebbe creato un problema a Bianca.

Sulla locandina inviata sul whatsapp della scuola c’era un contatto della segreteria alla quale scrivere per info o iscrizioni.

Ok mi dico, devo trovare una soluzione per aiutar mia figlia. Allora scrivo, propongo la mia idea e… niente il resto lo leggerete tutto.

Perché mando la mia storia? Perché il momento del saggio si sta avvicinando, sarà il 28 giugno e io mi trovo a un bivio. Anzi, lo chiamerei ricatto.

Prima di fare qualsiasi cosa, faccio un sondaggio: voi cosa fareste? Rischio di penalizzare mia figlia secondo voi o, come credo, ho ragione io?? Ed è giusto farsi sentire?? Oppure hanno ragione loro??”

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